Le celebrazioni della settimana nazionale della protezione civile in collaborazione con l'Irpi del CNR

(AVInews) – Perugia, 17 ott. – Dalla realizzazione di una piccola stazione metereologica, riproducibile a basso costo, per esempio, in Paesi con scarse risorse economiche, alle tante applicazioni hardware e software sviluppate in collaborazione con l’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) del Cnr, passando per un videogioco che, simulando una frana, stimola la ricerca ragionata di soluzioni e offre indicazioni su come comportarsi in tale situazione di pericolo.

 

Questi e altri progetti degli studenti dell’Istituto tecnico tecnologico statale (Itts) ‘Alessandro Volta’ di Perugia, sono stati presentati, giovedì 17 novembre, nel corso dell’iniziativa dedicata alla conoscenza e sensibilizzazione dei giovani verso il tema del rischio geo-idrologico, organizzata a Perugia da Itts ‘Volta’, Cnr Irpi e Centro di competenza di Protezione civile, nell’ambito delle attività della Settimana nazionale della Protezione civile.

Tra gli intervenuti diversi tecnici, ricercatori e autorità: per l’Itts ‘Volta’ la dirigente Rita Coccia e la professoressa Monica Ciuchetti, per il Cnr-Irpi il direttore Fausto Guzzetti e il ricercatore Ivan Marchesini e per il Dipartimento della protezione civile il dottor Carlo Cacciamani. Si è parlato di rischio geo-idrologico, dunque, dalle attività di previsione degli eventi alla mitigazione degli effetti, argomenti che da anni sono oggetto delle attività di alternanza scuola-lavoro in cui sono coinvolti gli alunni dell’istituto di Piscille.

“I nostri studenti – ha dichiarato Coccia – hanno prodotto, sulla base delle linee guida dettate da docenti e ricercatori, una serie di applicazioni utili per la popolazione quindi siamo veramente contenti perché è un modo di ‘fare alternanza’ che dimostra al territorio che la scuola c’è e che i nostri studenti possono portare valore aggiunto”.

“È accaduto quello che i biologi chiamerebbero una simbiosi mutualistica – ha detto Guzzetti – perché da entrambe le parti c’è stato un arricchimento. Quando abbiamo iniziato questa avventura con la scuola ci tenevamo che i ragazzi facessero qualcosa di utile a loro e a noi. In questi anni abbiamo lavorato con più di 50 studenti, tutti preparati, curiosi, interessati, che sono riusciti a risolvere problemi complessi. Li abbiamo portati anche a Vienna, alla più importante manifestazione europea sulle geoscienze, e non hanno certo sfigurato, a dimostrazione delle loro capacità e preparazione”.

Gli studenti, dai 15 ai 18 anni, hanno dato il loro prezioso contributo in tante attività anche a livello nazionale. “Abbiamo sviluppato – ha raccontato Marchesini – una piattaforma di acquisizioni dati su eventi idrogeologici rilevati sul territorio, caricabili semplicemente tramite smartphone su un server centralizzato. Una forma modificata di questo progetto è stata utilizzata per una collaborazione con il Comune di La Spezia, per raccogliere dati e informazioni inerenti caratteristiche degli edifici da tenere sotto controllo in caso di inondazioni o frane. Oppure ancora il progetto molto articolato e durato qualche anno, che utilizza Twitter e che ha portato allo sviluppo di algoritmi che cercano determinate parole chiave all’interno dei tweet, ad esempio ‘frana’. Per un istituto come il nostro è stato molto importante avere un report giornaliero di tweet che parlano di un determinato fenomeno georiferito, perché non esiste un organismo nazionale che archivia tutte queste informazioni”.

“I ragazzi – ha spiegato Ciuchetti – si sono dovuti confrontare con problematiche complesse di cui non si conosceva la soluzione ma è stato proprio questo il punto di forza, sono stati spinti a cercarla e a elaborare strategie, tirando fuori tutte le loro migliori capacità”.

I progetti, compresi quelli di ex alunni ormai studenti universitari, hanno colpito anche Cacciamani che ha lanciato l’invito a presentarli alla sede nazionale della Protezione civile a Roma.